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Per gli tsunami, così come per tutti i fenomeni naturali, un'attenta analisi degli eventi avvenuti nel passato è essenziale per comprendere la dinamica del fenomeno e per sviluppare modelli e scenari per la mitigazione del rischio legato agli eventi futuri. L’analisi dei dati storici è un elemento fondamentale per la realizzazione dei cataloghi, che  rappresentano il primo passo per la valutazione della pericolosità di una regione. Solitamente i database di tsunami raccolgono dati osservativi e strumentali ed includono sia le informazioni generali sull'evento “sorgente” (ad es. per un terremoto data, ora, coordinate geografiche, magnitudo, intensità) che la descrizione degli effetti prodotti dallo tsunami (runup, inondazione, ritiro del mare, registrazioni mareografiche, ecc.). Per la realizzazione dei database viene utilizzata una grande quantità e varietà e di fonti documentarie storiche.  
Negli ultimi decenni l'interesse della comunità scientifica per gli studi sugli tsunami è aumentato notevolmente, soprattutto in termini di stime di pericolosità e di riduzione del rischio. L'attenzione degli scienziati è stata focalizzata  anche sull'area euro-mediterranea, dove il rischio di tsunami è stato a lungo sottovalutato. 
E’ nato così il primo database unificato degli tsunami dell’area euro-mediterranea (EMTC) , che comprende l'intero bacino del Mediterraneo, l'Atlantico nord-orientale, il Mare del Nord e i Mari di Marmara e Nero,attualmente in versione 2.0. 
Inoltre, allo scopo di rendere più fruibili i dati relativi ai maremoti dell’area italiana,  a
partire dalla selezione e dall’analisi delle informazioni disponibili in EMTC2.0 relativamente agli effetti degli eventi osservati nel territorio italiano,  è’ stato realizzato il primo database degli effetti degli tsunami sulle coste Italiane (ITED - Italian Tsunami Effects Database)